Esistono diverse versione della stessa leggenda che affonda le sue radici nella tradizone lombarda.
La prima narra di una povera merla candida che, sfinita dal freddo e dalla mancanza di cibo dovuta al gelo, si rifugia dentro un comignolo per trovare riparo. Il bianco volatile sta al caldo nel camino per tre giorni, i più freddi, uscendo solo il 1° febbraio completamente nera dalla fuliggine. Essendo però l'unica merla rimasta in vita, da allora tutti i merli nacquero neri come il carbone.
I giorni della merla - immagine dal web |
Per sfuggire al grande freddo e per scaldarci anima e corpo cosa c'è di meglio che un piatto fumante di...dipende dalla tradizione (e dai gusti) di ognuno.
Farina di mais - immagine dal web |
Qui a Busto Arsizio, dove abito io, nei tre giorni della merla si è soliti mangiare il risotto con la luganega e polenta e bruscitt (detto anche pulenta e brusciti), quest'ultimo è un piatto tradizionalmente salato preparato con del macinato di manzo ma per noi bustocchi Pulenta e Brusciti è anche un dolce tipico della città, preparato domani in occasione della Festa della Giöbia (ma è possibile trovarlo tutto l'anno) da una sola storica pasticceria del centro.
Ma questa è un'altra storia!
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