Il primo è un piccolo delfino che ho fatto sulla caviglia all'età di 16 anni con una delle mie più care amiche accompagnate da mio padre; il secondo è una D molto simile ad una chiave di violino in un sole e l'ho fatto in occasione della laurea tra la scapola e la spalla sinistra; il terzo si trova sulla nuca e l'ho fatto in ricordo della mia bisnonna Maria, la mia seconda mamma, è la lettera M con le ali di un angelo e il simbolo dell'infinito mentre l'ultimo in ordine di tempo l'ho fatto la scorsa estate per puro vezzo, su entrambi i polsi ho tatuato il simbolo grafico di aperte virgolette e chiuse virgolette, per questo dico che vale doppio.
Molti di voi si staranno chiedendo come mai io abbia fatto un tatuaggio d'estate, fate benissimo a chiedervelo ma questo è il primo luogo comune sui tatuaggi che voglio sfatare con questo post. Sia chiaro che non l'ho detto io ma il famoso tatuatore Claudio Pittan.
“L’unica cosa importante è rispettare le corrette norme di igiene e di protezione, valide in ogni stagione dell’anno, e usare sempre buonsenso. Anzi, spesso è meglio farsi tatuare d’estate che non d’inverno” commenta Claudio Pittan, che vanta una esperienza trentennale nel campo dei tatuaggi ed è punto di riferimento in Italia per gli appassionati e per i neofiti del tattoo e spiega anche perché.
Innanzitutto è fondamentale il processo di guarigione del tatuaggio, che può essere facilmente compromesso, durante la stagione fredda, dall’irritazione conseguente al contatto con indumenti sintetici o in lana. Un problema che con il caldo non si pone, dato che cotone, lino e altre fibre naturali costituiscono la base dei look estivi: è importante, infatti, che la pelle sia sempre a contatto con l’aria per accelerare la cicatrizzazione della pelle ed evitare lo sfregamento con i vestiti.
Non bisogna dimenticare, poi, che il periodo “critico” per il tatuaggio dura una settimana, in ogni stagione: questo, all’incirca, è il tempo che richiede la guarigione della pelle, trascorso il quale l’epidermide è di nuovo come prima e non richiede particolari attenzioni, salvo l’uso di una protezione solare a schermo totale che faccia scongiurare il pericolo di scottature sulla pelle nuova.
Crema che andrebbe, peraltro, messa sempre e su tutti i tatuaggi, più o meno recenti, per evitare che il colore sbiadisca a causa dei raggi del sole. Quando il tatuaggio nuovo sta guarendo, la pelle si indurisce creando una leggera crosticina, come quella di un graffio, che pian piano si esfolia per fare affiorare la pelle tatuata, lucida e leggermente grinzosa. In questo periodo bisogna applicare solo crema neutra al pantenolo o prodotti equivalenti ed evitare il contatto con l’acqua di mare o il cloro delle piscine che rischierebbero di provocare un’irritazione.
“L’unica vera regola che mi sento di dare, indipendentemente dal periodo dell’anno in cui decidere di fare un tatuaggio, è quello di scegliere uno studio di tattoo che rispetti tutte le norme igieniche e sanitarie, oltre a un tatuatore referenziato” conclude Claudio Pittan.
PH immagini e video Love.Life.Lunch. 2017 tutti i diritti riservati
1987-2017: un anniversario importante per Claudio Pittan, uno degli artisti/tatuatori più celebri d’Italia, che ha deciso di festeggiare i primi trent’anni della sua carriera regalandosi un nuovo studio nel cuore di Milano, il The New Pittan Tattoo che ha aperto ufficialmente i battenti lo scorso 25 maggio in via Vetere 10, zona Ticinese.
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