Consumato in occasione della vigilia dell’Immacolata, giorno in cui la tradizione vuole che si faccia digiuno mangiando solo la Puccia, consentiva alle donne di trovare così il tempo per seguire i riti religiosi legati alla festività. Oggi la Puccia è molto più di un banale panino farcito; è un concentrato di sapore e tradizione che rientra a pieno titolo tra lo street food d'eccellenza italiano.
Io ho deciso di farcire la mia Puccia con del classico pomodoro e tonno in vasetto o in scatola (quello buono mi raccomando) ma non ci sono limiti alla fantasia; per questo non voglio scrivere una ricetta con dosi e svolgimento ma darvi solo qualche idea.
Per la mia Puccia Salentina ho comprato "la Puccia" al supermercato; l'ho trovato nel reparto pane confezionato, è Bio, sottovuoto e prodotta da un'azienda salentina (non me ne vogliano gli amici pugliesi ma il mio paese alle porte di Milano non offre panettieri in grado di produrre questo pane secondo la tradizione).
In una ciotola ho mescolato dei pomodorini ciliegina tagliati in 4 spicchi (o pachino, o perini scegliete voi) con del sedano bianco e del cipollotto fresco, anche la cipolla rossa va benissimo. Ho scolato l'olio in eccesso dal mio tonno in vasetto e l'ho aggiunto ai pomodori, ho regolato di sale pepe e olio extravergine d'oliva, ho aggiunto qualche foglia di basilico spezzettata rigorosamente a mano e una volta tagliato in due riscaldato la Puccia su una piastra l'ho condita con la mia farcia.
PH immagini e video Love.Life.Lunch. 2017 tutti i diritti riservati
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